Mondo: Ekiru, alte frequenze keniane

29 Novembre 2021

Dagli Emirati alla Francia è la settimana dei maratoneti keniani. Tanto cross, 10000 metri superlativi in Giappone.
di Marco Buccellato

Un lungo weekend inaugurato dalla maratona di Abu Dhabi, negli Emirati: vittoria al favorito Titus Ekiru, world-leader 2021 con il successo nella maratona di Milano di metà maggio, unico al mondo nella stagione in corso a scendere sotto le due ore e tre minuti in 2:02:57. Nella ricca maratona medio-orientale, il keniano si è imposto in 2:06:13, fallendo però il target della vigilia di due ore e due minuti. Un successo maturato dal 22esimo chilometro, dopo un transito a metà corsa in 1:01:46. Il 2021 delle maratone si avvia alla conclusione. con un bilancio dei migliori finisher che premia appunto la 42 km di Milano, e a seguire altre quattro maratone disputate in Europa, Rotterdam, Amsterdam, Londra e Parigi. Tutte europee anche le maratone femminili che, nel 2021, hanno registrato vittorie con i crono più veloci al mondo. L'ordine premia Londra, a seguire Amsterdam, ancora Milano, poi Berlino e Praga.

LE DONNE. A Abu Dhabi gran crono anche della vincitrice della 42 km femminile, l'altra keniana Judith Jeptum Korir, con un vistoso miglioramento fino a 2:22:30. Ben conosciuta in Italia con il successo del 2019 nella Venice Marathon, aveva ben preparato la gara negli Emirati con due ottime mezze maratone in estate a Lens (1:07:22) e a Lugano (prima in 1:06:24). Altra keniana in evidenza, nella maratona francese di ieri a La Rochelle, Celestine Chepchirchir. Al terzo successo in una 42 km nella carriera da maratoneta, la keniana ha migliorato il record della corsa in 2:23:38 (anche personal best), peecedendo la 24enne etiope ABerash Fayesa Robi (2:25:32, personale) e l'altra keniana Judith Jerubet (2:26:43), oltre quattro minuti sottratti al 2:30:50 fatto registrare in settembre nella maratona di Roma, dove chiuse al secondo posto. 

CHI SI RIVEDE. A La Rochelle successo maschile di una vecchia conoscenza delle piste, il keniano Edwin Cheruiyot Soi, che fu bronzo olimpico sui 5000 metri ai Giochi di Pechino, bronzo mondiale indoor sui 3000 metri nell'edizione di Istanbul, nel 2012, e pluri-vincitore della BoClassic di San Silvestro. Proprio nella città turca, l'anno scorso, Soi aveva esordito sulla distanza di maratona con un sesto posto e un crono poco inferiore alle due ore e quindici minuti. Al secondo approccio ieri, a La Rochelle, netto progresso cronometrico in 2:09:16. Nelle altre maratone della tornata, un discreto 2:27:36 della etiope Meseret Gebre a San Sebastian. Nell'altra 42 km di buon livello corsa in Francia ieri, la maratona delle Alpi Marittime con partenza da Nizza e traguardo a Cannes, 2:11:21 di un altro keniano, Enock Onchari. Oltre oceano, 2:27:22 di Lucy Cheruiyot a Città del Messico, a una manciata di secondi dal personale. 

STRADA CORTA. Tempi a sensazione nella mezza keniana di Nakuru, ma niente omologazione per la lunghezza del percorso, risultata più corta di circa seicento metri.

A vincere il noto Daniel Ebenyo Simiyu (12:55.88 sui 5000 a Lucerna e eliminato in batteria alle Olimpiadi), in uno spettacolare 59:03 che non avrà il conforto dell'ufficialità. Più corti anche i 10 km, altra corsa in programma, di circa settecento metri, con prestazioni meno esaltanti di quella di Simiyu. Tutto regolare invece nella mezza saudita di Khobar, con l'ennesima doppietta made in Kenya del fine settimana, firmata dal 25enne Rhonzas Kilimo in 1:02:05 (a un minuto dal personale) e dalla più nota Gloria Kite, terza quest'anno alla Roma-Ostia, in 1:12:42.

CROSS DI ALCOBENDAS. Gli atleti spagnoli hanno approfittato della squalifica del vincitore burundiano Rodrigue Kwizera. Secondo le fonti locali, l'atleta africano ha disputato il cross con una divisa commerciale anziché quella del suo club. Il successo nell'importante Cross Internacional de la Constitución è così andato allo spagnolo 23enne Abdessamad Oukhelfen sul sempre puntuale Carlos Mayo e sul favorito ugandese Thomas Ayeko. Vittoria donne all'eritrea Dolshi Tesfu, che ha migliorato la seconda piazza conquistata a Amorebieta. 

FANGO D'EUROPA. Titoli nazionali in Portogallo. Vincono Samuel Barata e la 21enne Mariana Machado, che ha staccato di venti secondi la big lusitana degli ultimi vent'anni Jessica Augusto, terza. Nel cross olandese di Tilburg vince ancora la svedese di origini etiopi Meraf Bahta. L'impresa di un nuovo successo non riesce a Mike Foppen, battuto dallo svizzero Raess, ma in ogni caso campione nazionale (Vastenburg tra le donne). Tornata a una campestre dopo quattro anni, Konstanze Klosterhalfen ha vinto la gara di Pforzheim staccando di oltre trenta secondi l'altro talento del mezzofondo tedesco Alina Reh. In Inghilterra, i trials di Liverpool per l'Europeo di cross: successo di Jack Rowe sul favorito Butchart e di Jessica Judd. Campionati nazionali anche in Canada, con il terzo successo di fila di Genevieve Lalonde tra le donne e di John Gay al maschile.

LA CARICA DEI DIECIMILA. Un classico della seconda metà di novembre, l'Hachioji Distance giapponese, quest'anno disputato nel distretto di Tokyo. Risultati, ancora una volta e forse di più, di incredibile densità e eccellente qualità. Tante serie disputate, ma due in particolare da ricordare, con un totale di ben 35 (!) atleti sotto i ventotto minuti: di questi, tredici sono keniani che gareggiano per i club giapponesi, e ben ventidue sono specialisti del Sol Levante. In più di un caso, tra i giapponesi, miglioramenti-monstre anche di un minuto e mezzo o due. E' anche la prima volta che ventuno atleti scendono nello stesso 10000 metri sotto i ventotto secondi, migliorando di una unità il primato della finale olimpica di Pechino. A vincere, dominare sarebbe più opportuno, i keniani guidati da Evans Keitany (27:28.25), James Muoki (27:28.49) e Samuel Masai (27:28.77). Miglior giapponese, Tatsuhiko Ito, quarto nella serie più veloce in 27:30.69.

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