Addio Irnerio Condurelli: Viterbo e il Lazio in lutto

07 Novembre 2020

L’atletica nazionale, laziale e viterbese dicono addio a un grandissimo: se ne va una figura storica con oltre 70 anni di carriera alle spalle. Martelli: "Grazie per quello che hai fatto". Il ricordo di Burratti

L’atletica nazionale, laziale e viterbese sono in lutto: è morto Irnerio Condurelli. Aveva 87 anni e alle spalle una carriera nello sport e nell’atletica lunga più di settant’anni. Lunedì 9 novembre a Viterbo l’ultimo saluto nella Chiesa di Santa Maria del Paradiso, viale Trieste (zona Ellera). Il movimento intero è in lutto. Condurelli se ne è andato dopo una breve malattia. Era nato l’11 settembre 1933. Tanti i ricordi pubblicati da società e personaggi dell'atletica laziale in memoria di Condurelli. 

Prima atleta, poi dirigente e allenatore, fino ai vertici dello sport viterbese: Condurelli è stato per numerosi anni alla guida di FIDAL Viterbo (tre mandati) e del Coni Provinciale (quattro mandati), di cui è stato anche presidente onorario. Un vero riferimento per l’atletica della sua città e per tutto il movimento laziale, che gli è grato di tanto lavoro, di una passione smodata, di una competenza eccezionale.

Condurelli aveva iniziato a metà Anni ’50 con l’opera di educatore e allenatore dopo esser stato, giovanissimo, atleta nei salti e nella velocità in età giovanile. “Nella sua lunga carriera da professore ha avvicinato intere generazioni di ragazzi e ragazze all’atletica trasmettendo loro passione, rispetto e umanità, la stessa passione che ha tramandato anche alla figlia Monica e ai nipoti Eleonora e Ludwig, da sempre impegnati nel campo scuola locale” scrive FIDAL Nazionale.

Amico e compagno di studi di Carlo Vittori, tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ’70 “Rino” Condurelli è stato anche allenatore della nazionale italiana juniores come responsabile della velocità, accompagnando Pietro Mennea nella sua prima avventura azzurra da junior.

Commozione in FIDAL Lazio: “Se ne va una figura che ha dato tutto per l’atletica e per lo sport. Irnerio Condurelli è il simbolo abnegazione totale per i giovani e per l’attività. Diciamo grazie a Condurelli, ci stringiamo alla sua famiglia e a quanti lo conoscevano e apprezzavano, inviando un caloroso supporto agli amici di FIDAL Viterbo e della città” dice il presidente di FIDAL Lazio, Fabio Martelli in nome di tutto il movimento laziale, nessuno escluso.

Da Roma, alla famiglia Condurelli, arrivano anche le condoglianze del presidente FIDAL Alfio Giomi, del presidente onorario Gianni Gola, del Consiglio federale e di tutta l’atletica italiana.

Addolorato Sergio Burratti, presidente di FIDAL Viterbo il quale, a nome del movimento viterbese, rivolge le sue condoglianze e un commosso ricordo: “È un giorno triste – dice il presidente dell’atletica della Tuscia – sono stato suo allievo e ho lavorato con lui e come me tanti altri innamorati dell’atletica qui a Viterbo. Una vera istituzione per la città, la regione e per l’atletica tutta. Siamo vicini alla famiglia”.

A tratteggiare una carriera straordinaria, di un uomo d’esempio, la motivazione fornita da FIDAL Viterbo per la consegna del prestigioso premio Faul, nel 2006.

“Il professor Irnerio Condurelli, ha iniziato la sua opera di educatore e di allenatore nella seconda metà degli anni ‘50. Atleta versatile, tra la fine degli anni ’40 e l’inizio dei 50, è stato tra i migliori cimentandosi con successo, nelle specialità di salto, e velocità. Nella sua lunga carriera a contatto con i giovani ha sempre lavorato con spirito di sacrificio ed abnegazione, soprattutto nei periodi più difficili, quando per lunghi anni nella nostra atletica era rimasto uno dei pochi, forse il solo, ad animare e valorizzare i giovani atleti di Viterbo. Irnerio fece parte di quella schiera di insegnanti che, formatisi nell’immediato dopoguerra, gettarono nell’insegnamento quelle idealità e quei valori che la rinnovata nazione aveva da poco recuperato. La formazione dei giovani attraverso, non il militarismo, ma tramite ideali basati sul valore etico del confronto e dell’agonismo, che uniti ad un volontariato costante e proficuo sul campo, determinarono il successo del suo insegnamento. Docente da sempre presso l’Istituto Tecnico “Paolo Savi” e poi presso L’Istituto Tecnico Filippo Nicolai di Viterbo, riuscì nell’intento di avvicinare intere generazioni di suoi studenti all’atletica, nella quale entrarono a far parte, molto spesso, da veri protagonisti. Diede vita a quel felice connubio tra Scuola ed atletica che è alla base del successo della nostra disciplina in molte realtà sportive italiane (vedi, ad esempio la studentesca Ca.ri. Rieti). Il suo insegnamento sempre pacato e mai sopra le righe, spesso disincantato, si è sempre caratterizzato per il rispetto e l’attenzione nei confronti di tutti, sia i forti che i meno forti, secondo un concetto di uguaglianza e di pari opportunità che lo ha sempre accompagnato. Allenatore dell’Olimpia Viterbo, della Ginnastica Viterbo, della Libertas Viterbo e più recentemente della Colavene Alto Lazio, è stato, tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ’70, anche allenatore della nazionale italiana Juniores come responsabile della velocità, oltre ad aver ricoperto importanti incarichi tecnici sempre presso la FIDAL. Anche quando ricopriva significativi ruoli dirigenziali, come la presidenza della FIDAL provinciale e più recentemente la presidenza del comitato provinciale del CONI, ha sempre mantenuto un contatto diretto col campo, senza mai dimenticare il suo ruolo di insegnante e di educatore. Citare i numerosissimi atleti del Professor Condurelli è come fare la nostra storia di questi ultimi 50 anni; non lo faremo, vogliamo semplicemente ringraziarlo per il suo lavoro, e per esserci stato sempre vicino”. 

ch.di.



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